Se uso piattaforme come Google Hongouts o Zoom per le videoconferenze o per le lezioni con gli studenti, quali dati personali vengono registrati?
Questi servizi possono utilizzare per attività di profilazione anche i dati audio e video degli utenti, oltre ai file condivisi dagli utenti. A specificarlo sono le stesse informative privacy, dove si precisa che potranno essere utilizzate tutte le informazioni che l’utente fornisce o crea durante l’utilizzo del servizio. Ai sensi dell’articolo 22 del Gdpr le piattaforme devono sempre chiedere il consenso per il trattamento dei dati, anche di quelli vocali. Il consenso, però, diventa obbligatorio in tutti i casi in cui, ad esempio, senza il riconoscimento vocale dell’utente non è possibile erogare quel servizio. In tutti gli altri casi, il consenso è facoltativo, ma alcune funzionalità potrebbero essere ridotte. Possono essere memorizzate anche la cronologia delle attività, i dati di geolocalizzazione dei vari dispositivi usati, i dati dei contatti con i quali comunichiamo e i video che guardiamo. E questo per poterci profilare e offrirci servizi e pubblicità personalizzata. Sta all’utente, poi, modificare le impostazioni della privacy in modo da minimizzare la raccolta dei dati
Se non dò il consenso al trattamento dei miei dati per finalità di profilazione, l’applicazione può impedirmi l’accesso ai suoi servizi?
Il consenso alla profilazione dovrebbe essere sempre facoltativo. Tuttavia, ci sono alcuni dati (come il riconoscimento vocale) che potrebbero essere necessari per l’erogazione del servizio. In questi casi se l’utente non presta il consenso potrebbe non poter ricevere la prestazione richiesta. Nella maggior parte dei casi la profilazione avviene in forma aggregata e i dati vengono salvati in maniera criptata. Se le misure di sicurezza sono idonee, l’utente non corre particolari rischi
I dati che autorizzo a trattare possono essere incrociati tra di loro? Se mi iscrivo a una piattaforma di videoconferenza tramite un social network autorizzo anche il trattamento dei dati che ho condiviso sul social network?
Sì, i dati possono essere incrociati. Lo prevedono le informative privacy sia dei social network che delle varie piattaforme di volta in volta utilizzate. Così come possono essere incrociate le informazioni dei vari dispositivi usati (smartphone, tablet, pc)
È obbligatorio prestare il consenso sulla mia posizione?
No, però occorre leggere bene l’informativa privacy e le condizioni di utilizzo del servizio che ci chiede i dati di geolocalizzazione. Ci sono piattaforme che fondano la propria funzionalità sulla posizione dell’utente: in questi casi il consenso diventa obbligatorio, pena l’impossibilità di utilizzare il servizio
A chi possono essere ceduti i miei dati? Anche a terze parti?
Alcuni strumenti pubblicitari standard richiedono il consenso al trattamento dei dati personali,come Google Ads e Google Analytics. Per questo, ad esempio, quando vengono installati i cookies sui nostri dispositivi dobbiamo prestare il consenso. I dati possono essere condivisi con tutte le aziende che utilizzano i servizi delle piattaforme di videoconferenze online, che sono in grado di fornirci un servizio gratuito proprio grazie alle inserzioni pubblicitarie
Possono essere ceduti anche i dati delle persone con le quali comunico?
Sì. È indicato nell’informativa privacy delle piattaforme di videoconferenze online
Una volta finita l’emergenza, posso avere la certezza che tutti i miei dati verranno cancellati e che nessuno potrà più trattarli?
L’utente ha il diritto di ottenere la cancellazione immediata di tutti i dati trattati, ai sensi dell’articolo 17 del Gdpr, e la piattaforma deve provvedere a rimuoverli senza ingiustificato ritardo. I nostri dati già ceduti a terzi potranno essere oggetto di trattamento in forma anonima. L’utente può sempre cancellare autonomamente i dati che ha caricato o creato durante le videochiamate. Alcuni dati vengono eliminati o resi anonimi automaticamente dopo un determinato periodo di tempo; altri possono essere utilizzati per periodi più lunghi (per esempio, per finalità di giustizia). La cancellazione integrale di tutti i nostri dati potrebbe non essere assicurata, ma non sempre si tratta di un rischio per l’utente
Se condivido lavagne telematiche, appunti, messaggi in chat, anche questi dati possono essere oggetto di trattamento?
Sì, anche questi dati possono servire per inviarci messaggi pubblicitari “su misura” o banner conformi alle nostre preferenze. Non potranno, invece, essere inviate newsletter senza il nostro consenso espresso
Le informazioni audio che condivido possono essere utilizzate per attività di profilazione?
Sì, anche i contenuti audio possono essere oggetto di profilazione. A questo proposito il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato lo scorso 4 marzo alcune raccomandazioni per l’uso domestico degli assistenti digitali. Tutti questi dispositivi possono raccogliere molti dati personali e incrociarli tra di loro. Sono in grado di mappare anche terze persone presenti nella stanza, memorizzare la loro voce, i volti e pure gli stati d’animo. Anche quando sono in stato di “ascolto” questi dispositivi sono in grado di sentire e, se dotati di telecamera, anche di vedere quello che li circonda, in modo da attivarsi al comando vocale.È consigliabile quindi disattivarli quando non si usano, scegliere con cura la parola di attivazione e minimizzare le informazioni rilasciate
Ho paura che terze persone condividano i video che invio tramite WhatsApp ai miei studenti o le lezioni in streaming. Come posso tutelarmi?
È consentito registrare la lezione o la conferenza ma soltanto per uso personale; non sarà consentito divulgarla a terzi non autorizzati
(Fonte: www. ilsole24ore.com)