Logo Aziendale: studio, importanza, caratteristiche, esempi decisamente riusciti

Il marchio aziendale è il logo dell’azienda, il suo segno distintivo. Ha la funzione di distinguere i prodotti o i servizi di un’organizzazione da quelli simili offerti da altre imprese. La marca (definita anche brand) è immaginabile come l’insieme di valori che l’azienda vuol vedere associata ad essa.
Il Logo, chiamato anche logotipo, è quindi la rappresentazione grafica del nome di un prodotto o un’azienda, che contribuisce a distinguerli dai competitor, portando al riconoscimento da parte dei consumatori, spesso grazie all’uso di un lettering specifico e/o all’aggiunta di altri elementi visivi, come per esempio i pittogrammi.
Il lettering nella grafica pubblicitaria e editoriale, l’individuazione e la scelta dei caratteri tipografici più adatti per un annuncio, una copertina, un manifesto, ecc.

Avere un logo che sia accattivante, attraente e significativo da subito, ha un’importanza fondamentale, ed è di certo tra le cose più difficile da ottenere.

Il graphic design ha un ruolo importante per un’azienda che si affida a lui, dal logo creato l’Azienda sarà individuata con una grafica identificativa.
Il graphic design deve avere diverse caratteristiche:  pazienza, esperienza, intuito, conoscenze tecniche, ed ancora tanta esperienza (non basta mai).
Questi requisiti sono fondamentali, è proprio per questo che un graphic design esperto richiede di essere pagato in modo equo.
Dietro al suo lavoro ci sono tanti soldi spesi per aggiornamenti, hardware, software, etc.

Che caratteristiche deve avere un logo? Quali elementi andrebbero evitati?

I loghi che vogliono essere d’impatto, devono essere polivalenti, cioè devono rendere al massimo qualunque sia il canale comunicativo sul quale verranno utilizzati.

I loghi devono avere una “complessità relativa”, i loghi troppo elaborati sono difficili da applicare a 360°.
Basti pensare ai loghi di successo:
sono molto efficaci dal punto di vista della comunicazione, perché sono semplici.

I loghi rappresentano le aziende: una realtà commerciale che si evolve, ha un logo che si evolve con lei.
Il logo, segue infatti,  il tempo e gli stili dell’azienda.
Quest’ultima cambia l’impatto comunicativo del logo, che deve reinventarsi per continuare a sorprendere i propri clienti, garantendo l’affidabilità del passato, interpretando le tendenze del presente, ma soprattutto guardando al futuro.

I loghi “fai da te” sono ovviamente da evitare: amico di turno, ingegnere, appassionati, ma non grafici professionisti.
Quando l’impresa che si è affidata ad un “appassionato” per il suo logo, ed è consolidata, guarda alle prospettive di crescita.
Spesso l’Azienda si accorge che l’immagine trasmessa dal logo non è professionale e/o che il logo non è flessibile per tutti gli usi e i contesti.
Magari andrà bene per il sito internet, ma non per una stampa su tessuto.; oppure è una discreta scritta per l’insegna, ma non è leggibile su carta intestata.
Manca appunto uno studio ed una progettazione del logo che preveda ogni casistica d’impiego.
La qualità del lavoro fatto da un’azienda è importante, ma altrettanta importanza è data dalla comunicazione che il logo trasmette.

Un logo antiquato o fai da te, o che non si presta bene all’applicazione sui nuovi prodotti mobile (app, sito internet, etc.) non ha vita lunga sul mercato di oggi, esigente e in continuo cambiamento.

Vediamo ora alcuni esempi di loghi decisamente riusciti.

La leggendaria Nike è nata come azienda importatrice nota come Blue Ribbon Sports. Nel 1971, il brand decise di espandersi nella produzione di scarpe sportive, creando così il brand Nike come lo conosciamo oggi. È curioso notare che il fondatore della Nike, Philip Knight, trovò originariamente banale l’ormai famoso simbolo “swoosh”, dicendo di non essere molto convinto del design.
Il logo della Nike fu realizzato da Carolyn Davidson che fu pagata solo 35 dollari per il suo lavoro. Ispirata alla dea greca Nike, Davidson voleva trasmettere un messaggio di velocità e movimento. Nel 1978, il produttore di scarpe rinnovò il suo logo aggiungendo un carattere più audace e variando leggermente lo swoosh. Nessuno pensava che la particolare forma geometrica sarebbe presto diventata uno dei simboli grafici più riconoscibili al mondo! Con il tempo, lo swoosh divenne abbastanza popolare da rimuovere il nome dell’azienda dal logo.

La storia grafica del brand Apple è iniziata con un logo disegnato da Ronald Wayne, uno dei co-fondatori della Apple. L’idea alla base del logo fu la rivoluzionaria scoperta della gravità ad opera di Newton. Insieme al nome della compagnia (Apple Computer Co.), il logo riportava una lunga citazione che diceva: “Newton, una mente per sempre in viaggio attraverso strani mari di pensiero… da sola.” .
Deluso dal design, Steve Jobs chiese di sostituirlo con qualcosa di “non così carino.” Così, nel 1977, Rob Janoff inventò un logo colorato a forma di mela e il nome dell’azienda fu ridotto a “Apple”. Il nuovo logo si rivolgeva a un pubblico più giovane e trasmetteva la capacità unica del computer di riprodurre i colori. Ti starai chiedendo come mai la mela del logo abbia un morso. La risposta è abbastanza divertente in realtà! È stato fatto per evitare che venisse confusa con una ciliegia!
Nel 1984, con il lancio della Apple Macintosh, il gigante della tecnologia decise che il suo simbolo era diventato abbastanza famoso da rappresentare da solo il brand Apple, quindi il nome dell’azienda fu rimosso dal logo. Dal 1984, Apple è rimasta fedele al suo incredibile logo, sperimentando solo con ombre e sfumature di colore.

La storia del logo di Google ebbe inizio non molto tempo fa, nel 1997. La versione originale del logo Google fu creata in GIMP da Sergey Brin, co-fondatore del colosso IT. L’aggiunta di un punto esclamativo al suo nome era un tentativo di Google di imitare il design di Yahoo!. Ruth Kedar rimosse il punto esclamativo nel 2000, rendendosi conto che copiare non è l’opzione migliore per un brand così potente come Google. L’immagine aziendale guadagnò popolarità fino al 2010. Nel 2015 Google presentò la sua ultima versione del logo, un vero esempio di perfezione grafica.

Rispecchiando le ultime tendenze del design di quel periodo, il logo originale della Microsoft uscì nel 1975 e fu usato fino al 1979. Nel 1980, l’azienda di computer optò per un logo più semplice ed elegante, con la parola “Microsoft” scritta su una riga. Nel 1982, il logo Microsoft modificò la lettera “O” in modo stravagante e accattivante. Il brand amava così tanto il nuovo design che la sua cancellazione nel 1987 causò un forte contraccolpo. La storia visiva dell’azienda proseguì con il logo Packman ideato da Scott Baker. Una barra tra le lettere “О” e “S” evocava associazioni istantanee alla velocità e allo sviluppo. La fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 sono stati il periodo d’oro del gigante dell’IT, e con il suo logo sobrio diventò uno dei migliori simboli grafici al mondo.

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Amazon, molti non avranno notato la freccia che vuole rappresentare un’idea precisa: ovvero che sul sito è possibile acquistare di tutto, dalla A alla Z.

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Hope for Children, la sagoma dell’Africa nasconde i profili di un adulto e un bambino che si guardano.

Sony, è rappresentata l’integrazione tra l’analogico e il digitale: l’onda sinusoidale formata dalle lettere VA, e i caratteri che rappresentano 1 e O.

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Parco Nazionale di Pittsburgh (USA), un albero che ospita: i profili di un gorilla e di un leone uno di fronte all’altro, nel basso si notano anche le sagome di alcuni pesci ospiti dell’acquario.

NBC, in questo logo il protagonista è un pavone centrale e  la sua ruota arcobaleno.