Quante volte ad una festa ricordo, matrimoni, compleanni, etc. , abbiamo avuto l’esigenza di “taggare” i presenti?
Quante volte abbiamo dovuto ripetere questa operazione?
“Moments”, la nuova app lanciata da Facebook, riconosce i volti degli amici fotografati e consente di sincronizzare la galleria delle foto con le loro identità.
La app sfrutta le tecnologie di intelligenza artificiale (come la geo-localizzazione e il riconoscimento facciale) di tutte le persone che hanno un account Facebook.
Le foto caricate su “Moments” saranno visibili soltanto alle persone identificate.Niente condivisione automatica con tutta la rete, come avviene invece per le immagini caricate su Facebook.
“Abbiamo progettato l’app affinché le foto private e gli amici che vi vengano riconosciuti non siano salvate sui nostri server a meno che non si scelga di sincronizzarle con i propri contatti.”
(Mark Zuckerberg).
Ai garanti europei della privacy però, il riconoscimento facciale di “Moments” non convince. In Europa, per ora, la app non arriva.
Il via libera passa da una modifica della app stessa:
dovrà chiedere agli utenti il consenso esplicito ad usare il riconoscimento dei volti.
“I regolatori ci hanno detto che dobbiamo offrire agli utenti la scelta di abilitare (il riconoscimento facciale), e al momento non abbiamo questa opzione.” (Richard Allan, a capo dell’European policy di Facebook).
Già nel lontano 2010 Facebook aveva introdotto il riconoscimento facciale sul social network, era finalizzato a suggerire le persone da taggare nelle foto.
Nel 2012, per gli utenti in Europa, è stata disabilitata questa funzione. Questo, per venire incontro alle riserve della Commissione irlandese per la protezione dei dati.
Facebook e la privacy, anche negli USA, stanno avendo non pochi attriti. Infatti, da oltre un anno, esiste un tavolo di confronto istituito alla National Telecommunications and Information Administration statunitense per regolamentare l’uso della tecnologia in termini di privacy.
Lo stesso giorno del lancio della app “Moments”, nove gruppi Usa sulla privacy hanno scritto una lettera annunciando l’abbandono del tavolo per mancanza di progressi.
Noi della InfoCED, siamo certi che a breve la app arriverà anche in Europa.